Wednesday, September 29, 2010

"Don Camillo e don Chichì -- Don Camillo e i giovanni d'oggi"



XI.

Alessandro Pronzato:

"Pochi mesi prima di morire, Guareschi scriveva a un amico: Io vivo isolato come un vecchio merlo impaniato sulla cima di un pioppo. Fischio ma come faccio a sapere se quelli che stanno giù mi sentono fischiare o se mi scambiano per un cornacchione? (Cademario, 11 gennaio 1968).

"Dunque, sembra finito lui su un pioppo come il fatuo don Chichì inguainato in un clergyman attillato e dotato di paracadute svolazzante.

"In realtà, Giovannino si è annidato lassù per sfuggire al diluvio parolaio, alla cagnara, alla stupidità, alla volgarità, alla sguaiataggine, al vuoto dilagante e rimbombante.

"E di lassù lancia il suo inconfondibile richiamo venato di poesia e musica, oltre che di saggezza.

"Non è rimasto impigliato sull' albero precipitando col paracadute dalle alte quote dell' intellettualismo d' accato e dell' ideologia corrente e trionfante.

"Vi è salito per cercare un riparo di solitudine e creare uno spazzio di libertà per tutti.

"Pronto sempre a ridiscendere quando si tratti de affondare i piedi nel fango e intrecciare le proprie mani con quelle di altri uomini di buona volontà per sconfiggere ancora una volta l'alluvione devastatrice.

"Se nessuno riesce a cogliere la melodia di quel merlo impaniato sul pioppo, vorrà proprio dire che non c' è più speranza e che dovremo affidarci a don Chichì.

"Un bel guaio.

"Ma ce lo saremo voluto noi.

"Colpa imperdonabile di preferire un cornacchione riciclato in chiave di moderità che gracchia una canzone insulsa, al merlo che fischia una melodia che viene da lontano.."

--Alessandro Pronzato --

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